Volontari per la didattica a distanza

Nasce il gruppo Volontari per la Didattica a Distanza (DAD). Una risposta partecipata e collettiva all’emergenza scolastica

Dalla Rete una risposta di sensibilità collettiva alle difficoltà della Scuola, dei docenti e dei ragazzi in questo periodo di emergenza.

Didattica a Distanza: necessità ineluttabile in questo momento e forse per tutto il nostro prossimo futuro.

Mesi di lezione che si perderanno definitivamente, esami saltati, valutazioni azzerate. Ragazzi in balia di questo virus che li priva di un importante riferimento nella loro già difficile crescita generazionale, con i legami sociali stravolti; basti pensare alle scuole dell’infanzia e della primaria i cui studenti sono privati delle loro relazioni fisiche ed emotive con i compagni di classe e, cosa importante, con i loro insegnanti.

Tutti a casa, cercando con ogni mezzo possibile di mantenere ancora un flebile un contatto con i compagni di scuola, con i docenti e con quel che resta dell’istituzione Scuola.

Per la Scuola e per i docenti questo virus è un vero e proprio Tsunami che travolge non solo le istituzioni fisiche, spazzate via dai riferimenti immaginari ma travolge i legami didattici e mette a nudo totalmente la storia di abbandono che da decenni ha vissuto la Scuola nel Paese Italia.

Docenti senza un minimo di formazione, strumenti di connessione digitale spesso assenti nelle famiglie, genitori impreparati a garantire un legame organizzativo perché anche loro privi di competenze: in questo Tsunami sociale emergono le già note differenze sociali più ancora che territoriali. Famiglie da nord a sud che non hanno una connessione digitale all’altezza delle esigenze, sia per problemi economici ma anche per mancanza di infrastrutture tecnologiche in molte zone del Paese. Che fine hanno fatto le famose autostrade digitali italiane? L’idea di connettere tutto il Paese si è arenata sugli slogan elettorali, pagando le scelte scellerate fatte nel passato che adesso tutti dimenticano.

In tutto questo noi comuni cittadini che possiamo fare?

Tantissimo.

Con la stessa logica del virus ci siamo immersi nella rete, abbiamo sfruttato le connessioni sociali che si stanno formando sui social ed abbiamo unito, sulle logiche di condivisione e solidarietà, migliaia di persone.

Il solito manipolo di eroi sconosciuti, che non passerà alla storia, ha incominciato a tessere relazioni ed aggregare persone che hanno a cuore l’interesse collettivo, sentono la passione per il loro lavoro e aspirano ad una società più umana basata su logiche di condivisione e di solidarietà.

Abbiamo messo insieme le nostre energie e le nostre competenze ed ecco che si è formato un fantastico gruppo fatto di docenti e di professionisti dell’informatica. Insieme, spassionatamente e senza interessi economici e personali, abbiamo creato il gruppo “Volontari per la Didattica a Distanza”. Insieme stiamo fornendo formazione gratuita a tutti i docenti che ne fanno richiesta utilizzando la principale piattaforma per la didattica a distanza che è la GSuite for Education di Google. Si sono già tenuti tre Webinar gratuiti dove si sono trasferite e condivise esperienze e competenze.

Forse primi in Italia,come associazione, ad organizzare Webinar con 250 persone contemporaneamente. 

Sono stati coinvolti migliaia di docenti e sono in programma numerosi nuovi appuntamenti. Tutto gratis, tutto altamente competente.

Questa è la risposta dal basso a questa situazione. Partecipazione, condivisione, solidarietà.

Ma il gruppo sta già parlando anche di fase 2 per la scuola. Infatti, intendiamo per fase 0 la fase in cui mancano le connessioni fisiche e gli strumenti. In questa fase le scuole ed il governo stanno cercando di limitare i danni, acquistando SIM per le connessioni e tablet da dare alle famiglie. La fase 1 è questa della formazione tecnologica. Imparare a padroneggiare i nuovi strumenti formativi, mettendo docenti, famiglie e alunni in condizioni di utilizzare al meglio le potenzialità del digitale. La fase 2, su cui stiamo iniziando a discutere, è come coinvolgere il mondo della scuola nel rivedere le logiche della didattica per quello che serve oggi e per quello di cui avremo bisogno per il futuro.

Ecco cosa possiamo fare noi semplici cittadini. Possiamo fare tanto e possiamo fare quello che altri hanno dimenticato di fare negli anni passati ma soprattutto possiamo far comprendere che il virus è anche un’occasione per prendere atto che i modelli sociali precedenti andavano rivisti. Adesso possiamo parlare concretamente di condivisione e solidarietà su larga scala e, come il virus, diffonderci in ogni luogo contagiando famiglie, strutture, professionisti. Ne usciremo sicuramente ma dobbiamo uscirne ragionando in modo collettivo per interessi collettivi.

O sarà così o non sarà.

Noi siamo la dimostrazione che questa è la strada da percorrere, contro ogni egoismo economico, contro ogni visione verticistica, contro ogni egoismo individuale.

Il pensiero di solidarietà collettiva, questo sarà il nostro nuovo virus a cui non ci sarà vaccino.

Gruppo Volontari per la Didattica a Distanza

p.s.

Se avete lo spirito giusto e voglia di dare una mano allora contattateci e saremo felici di aggiungervi a noi

You may also like...

4 Comments

  1. Salve ,
    Mi chiamo Daniela Corradini e sono l’animatore digitale del mio istituto ! Darei una mano volentieri

  2. Salve, mi chiamo Giovanna Imbrogno e sono un’insegnante di scuola dell’infanzia desiderosa di apprendere modalità e contenuti accattivanti per realizzare una buona didattica a distanza con alunni di scuola dell’infanzia (età 3, 4, 5 anni). Attendo indicazioni utili. Cordialmente, Giovanna Imbrogno

Comments are closed.