
Un’economia diversa è possibile: il modello Koinokalo tra Dono e Comunità
In un mondo dove tutto sembra avere un prezzo, l’idea che il valore possa nascere dal dono, dalla condivisione e dalla gratuità può sembrare rivoluzionaria. Eppure, è proprio questa visione che guida ogni giorno l’impegno dell’Associazione Koinokalo, nata per garantire che le competenze digitali, la conoscenza e la partecipazione sociale siano accessibili a tutti, senza distinzioni e senza costi per chi partecipa.
Il dono come forma di relazione
Il concetto di economia del dono, teorizzato già nel secolo scorso da antropologi come Marcel Mauss, si basa su uno scambio non immediato, spesso non calcolato, ma che crea legami, riconoscenza, appartenenza. È lo stesso spirito che muove ogni volontario, ogni formatore e ogni sostenitore di Koinokalo: offrire gratuitamente tempo, competenze e passione per migliorare la vita delle persone.
Ne sono un esempio i corsi per genitori e docenti, proposti dalla piattaforma GenitoriDigitali.it. Qui chi non ha mai avuto accesso al mondo digitale trova un luogo sicuro e accogliente per imparare senza sentirsi giudicato. Le attività formative sono accompagnate da momenti ludici, di riflessione e di condivisione. Non c’è competizione: c’è comunità.
Comunione: dividere per moltiplicare
Nel solco dell’economia di comunione, l’Associazione Koinokalo non trattiene il valore che crea. Lo redistribuisce. Grazie al 5×1000, Koinokalo finanzia integralmente i suoi servizi: nessuno paga per imparare a usare SPID, a evitare una truffa online, a comunicare con la scuola, a cercare lavoro con un curriculum digitale. In cambio, chi riceve spesso sceglie di restituire: diventando volontario, promuovendo l’associazione o semplicemente accompagnando un amico al prossimo corso.
In questo modo, si crea una vera catena di valore sociale. Ogni piccolo gesto – una lezione di computer, un consiglio, una condivisione su WhatsApp – diventa parte di un sistema più grande, capace di trasformare vite.
Open Source e sapere condiviso
Un altro punto cardine è l’idea di conoscenza come bene comune, ispirata al mondo del software libero e dell’open source. I materiali didattici di Koinokalo sono aperti, accessibili, modificabili: perché chi apprende possa, un giorno, anche insegnare. Il sapere digitale, soprattutto oggi, è uno strumento di cittadinanza: per orientarsi nel mondo, accedere ai diritti, lavorare, partecipare.
È anche per questo che Koinokalo ha realizzato uno sportello di assistenza digitale gratuito, dove ogni cittadino può chiedere aiuto per problemi pratici: dallo SPID alla PEC, dalle truffe online ai pagamenti elettronici. E ha ideato strumenti di formazione innovativi come le Escape Room didattiche, le sfide a quiz, i webinar in stile social e gli sportelli on demand. Tutto gratuito. Tutto accessibile.
Una comunità che cresce
Oggi Koinokalo è molto più di un’associazione. È una rete di relazioni tra persone che credono nella possibilità di costruire una società più inclusiva e giusta, partendo dal digitale. E che lo fanno senza vendere nulla, ma condividendo tutto. Proprio come fanno le comunità open source e le imprese orientate alla comunione.
Questo approccio ha permesso di raggiungere centinaia di genitori, insegnanti, disoccupati e pensionati, tutti accolti con lo stesso rispetto e la stessa cura. Perché il digitale, per Koinokalo, non è un fine. È un mezzo per includere, ascoltare, formare e costruire insieme.
Un futuro fondato sulla condivisione
In un momento storico in cui l’individualismo digitale rischia di isolare, Koinokalo propone il contrario: ritrovarsi attorno al sapere, come si faceva una volta attorno al fuoco. Ma con strumenti moderni, adatti a un mondo sempre più connesso.
Sostenere Koinokalo con il 5×1000 significa scegliere questo modello di società. Significa credere che l’educazione, la solidarietà e il digitale possano convivere in una sola parola: comunità.
🟢 Scopri di più su www.genitoridigitali.it e aiutaci a diffondere questa visione del mondo. Anche un piccolo gesto può diventare una scintilla di cambiamento.