“Contra spem spero”, la poesia di Lesjia Ukrainka è uno sprone contro la rassegnazione!
Oggi si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Koinokalò Sannio ha inteso di cominciare a celebrarla più di un mese prima, attraverso la partecipazione, dal 14 al 22 ottobre corso, al Tranining Course “Embrace Diversity” che si è tenuto a Santiago di Compostela, in Spagna e attraverso la creazione di nuove partnership per la realizzazione di nuove attività nell’ambito del Programma Erasmus+ sul tema della lotta alla violenza contro le donne e all’empowerment femminile.
Riteniamo, infatti, che approfondire il tema degli stereotipi e dei ruoli di genere, sfidare le caratteristiche assegnate a uomini e donne a casa, nella nostra routine quotidiana, a scuola e nei luoghi di lavoro, imparare a non essere critici nei confronti dell’immagine corporea e e rifiutare gli stereotipi sessisti e negativi di standard corporei non realistici, aiutare le donne a compiere scelte significative per sé e per altri/e in ambito personale, sociale, politico ed economico, sia il modo migliore e più concreto per partecipare al cambiamento.
Oggi, però, non vogliamo che la celebrazione di questa giornata rimanga inosservata. Per questo abbiamo scelto, come testimonianza della lotta per il cambiamento, la poesia “Contra spem spero” della poetessa ucraina Larysa Petrivna Kosach, nota come Lesya Ukrainka. Nata nel 1871, negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, Larysa portò avanti la coscienza dell’indipendenza ucraina scuotendo l’anima del suo popolo e va annoverata tra gli ispiratori del secondo risorgimento ucraino come patriota.
CONTRA SPEM SPERO
Via, pensieri, voi, nubi autunnali!
Ora è la primavera dorata!
Forse nell’amarezza, nel pianto
Passeranno gli anni della giovinezza?
No, voglio ridere attraverso le lacrime,
Intonare canzoni nel dolore,
Sperare comunque senza speranze,
Voglio vivere! Via, pensieri tristi!
In un triste campo desolato
Seminerò fiori variopinti,
Seminerò fiori nel gelo,
Verserò su di essi lacrime amare.
E per queste lacrime cocenti si dissolverà
Quella possente crosta di ghiaccio,
Forse i fiori cresceranno – e giungerà
Anche per me l’allegra primavera.
Trasporterò un pesante masso
In cima a un’erta montagna sassosa
E, portando questo tremendo fardello,
Intonerò un’allegra canzone.
Nella lunga notte buia, impenetrabile
Non chiuderò gli occhi per un attimo,
Cercherò la stella polare,
La chiara sovrana delle notti buie.
Sì! Riderò attraverso le lacrime,
Intonerò canzoni nel dolore,
Spererò comunque senza speranze,
Vivrò! Via, pensieri tristi!